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Inquinamento Indoor da Radon
Il radon è un gas radioattivo naturale,
incolore ed insapore, caratterizzato da una grande inerzia chimica
grazie alla quale si diffonde rapidamente nell’ambiente
senza combinarsi con altri elementi per formare dei composti.
Fra i suoi isotopi, il Radon222 è quello più pericoloso
perché è presente in misura maggiore all’interno
degli edifici e perchè origina col suo decadimento altri
isotopi radioattivi, molto più radioattivi del progenitore.
Il Radon è un cancerogeno riconosciuto; si stima che la
sua presenza negli ambienti indoor causi circa 50mila morti ogni
anno in tutto il mondo, più di 1000 solo in Italia.
Per maggiori informazioni relative alla sua formazione e diffusione
nell’ambiente, alle fonti che lo producono, agli effetti
sull’uomo e alle normative emanate in merito, consiglio
di visionare la parte del sito dedicata in modo specifico a questo
radionuclide; vi si può accedere cliccando qui.
Per quanto riguarda l’abbattimento della sua concentrazione
negli ambienti indoor, i depuratori d’aria sono pressochè
inutili quando si ha a che fare con esso, per cui è indispensabile
arieggiare le stanze nei limiti del possibile e favorire i ricambi
d’aria. Il radon è comunque un inquinante ubiquitario,
in quanto si libera dal suolo e vi è sempre una certa sua
concentrazione di fondo all’aperto che si aggira sui 5-10
Bq/mcubo; per questo motivo, la sua concentrazione non può
essere mai portata ad un valore pari a zero.
In caso di rilevante inquinamento indoor da radon, bisogna essenzialmente
agire limitando l’apporto delle sue fonti e quindi è
spesso necessario: sigillare le crepe vicino alle fondamenta;
impermeabilizzare il terreno dello scantinato se è in terra
battuta; sigillare le aperture attorno alle tubazioni o ai cavi
elettrici ed anche i punti di contatto tra il pavimento e i muri;
creare eventualmente delle bocche di lupo per far fluire l’aria
contaminata della cantina verso l’esterno. In casi estremi,
si deve provvedere a depressurizzare il suolo realizzando sotto
la superficie dell’edificio un piccolo pozzetto. Qui un
ventilatore provvede ad aspirare l’aria presente, espellendola
in ambiente esterno: la depressione d’aria che si crea per
l’aspirazione fa sì che il radon tenda a penetrare
ulteriormente nel pozzetto, piuttosto che all’interno dell’edificio,
e in questo modo si riesce ad abbattere drasticamente le immissioni
di radon nell’ambiente residenziale o lavorativo.
Un altro utile accorgimento per limitare la presenza indoor del
radon, consiste nel non utilizzare materiali da costruzione che
lo disperdono nell’aria, come ad es. il tufo; è stato
chiaramente dimostrato che gli edifici costruiti in tufo sono
generalmente anche quelli più inquinati. |
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