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Il monitoraggio degli inquinanti
Il monitoraggio degli inquinanti dell’aria consiste nella
misurazione degli agenti aerodispersi potenzialmente pericolosi
per la salute o per l’ambiente. Il processo non si limita,
però, alla mera raccolta dei dati, in quanto le misure
ricavate vengono utilizzate per valutare l’esposizione agli
inquinanti mediante una comparazione con degli appropriati valori
di riferimento estrapolati da un gran numero di studi scientifici
specifici ed accurati.
La filosofia che sta alla base della valutazione dell’esposizione
si fonda sulla determinazione dei valori di concentrazione delle
sostanze tramite degli approcci induttivi e deduttivi. Nel primo
caso si utilizzano delle misurazioni dirette, ottenute mediante
l’impiego di analisi chimico/fisiche, sensori o strumenti
più o meno complessi e realizzati per ricavare dei dati
reali di concentrazione degli agenti in esame. L’approccio
deduttivo, invece, si basa su tutta una serie di dati meno diretti,
dai quali si calcola la concentrazione presunta degli inquinanti
nell’aria.
Il monitoraggio si fonda essenzialmente sui metodi induttivi,
in modo particolare nell’ambito degli studi volti a valutare
la sicurezza occupazionale, a patto che i risultati individuati
rispecchino fedelmente le concentrazioni degli agenti pericolosi
ai quali sono esposti i lavoratori.
In alcuni casi però, è estremamente difficile rapportare
la concentrazione degli inquinanti rilevata nei punti di campionamento
alla realtà espositiva, per cui risulta conveniente integrare
i dati sperimentali con una valutazione più organica, che
può sfruttare anche dei calcoli più o meno complicati
o dei modelli matematici opportuni.
Il discorso si può chiarire con due esempi molto semplici.
Un conto è monitorare l’esposizione al monossido
di carbonio di un impiegato che lavora in un ufficio confinante
con un’autorimessa, un altro è valutare l’esposizione
al biossido di azoto della popolazione di una città. Nel
primo caso basta posizionare un sistema di misura a fianco della
scrivania dove il dipendente lavora e raccogliere i dati dopo
le canoniche otto ore; nel secondo caso, da un singolo punto di
campionamento di una centralina ambientale, si dovrebbe desumere
l’esposizione all’agente inquinante di tutti gli abitanti,
anche di quelli che risiedono a chilometri di distanza. Risulta
quindi evidente la difficoltà di questa ultima valutazione,
spesso inficiata da fattori condizionanti esterni come la presenza
di fonti inquinanti circoscritte, la diversa dispersione nelle
varie zone, la presenza di eventuali fattori interferenti localizzati,
ecc. Nei casi più semplici, si può procedere alla
determinazione della concentrazione degli inquinanti aerodispersi
con il solo approccio induttivo, in altri con il solo metodo matematico-deduttivo;
nei casi più complicati, invece, risulta sempre preferibile
un approccio globale che preveda l’integrazione dei dati
analitici con le elaborazioni matematiche.
In
questa parte del sito verrà trattato il monitoraggio dell’aria
nelle sue diverse tipologie, facendo riferimento pure ai sistemi
predittivi e quindi ai modelli matematici. Una particolare attenzione
verrà anche posta sui sistemi di misura degli inquinanti,
specialmente di tipo quantitativo.
Data la complessità dell’argomento, è opportuno
affrontare il tema illustrando dapprima dei concetti base che
permetteranno di valutare più compiutamente i vari aspetti
del problema.
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