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Agenti Mutageni
I mutageni sono quegli agenti che causano delle mutazioni o delle
alterazioni a carico del materiale genetico, danneggiando così
quell’insieme codificato di informazioni che è presente
in ogni cellula e che è responsabile dei vari processi
biochimici e della trasmissione dei caratteri ereditari.
Le sostanze mutagene possono agire essenzialmente in tre modi:
provocando dei cambiamenti nella composizione chimica del DNA,
determinando delle alterazioni del riarrangiamento fisico di questa
macromolecola oppure causando la fusione o la perdita di interi
cromosomi.
In alcuni casi, l’azione dei mutageni non comporta alcun
effetto negativo, in quanto colpisce quella parte del DNA che
non è attiva; infatti pur avendo ogni cellula un corredo
genico completo, gran parte dei geni non svolgono alcuna funzione
effettiva, per cui non si manifestano conseguenze a carico della
salute. Tanto per fare un esempio, se la mutazione colpisce il
gene che regola la produzione delle unghie presente in una cellula
dello stomaco, sicuramente la salute dell’individuo non
ne risente in quanto quel gene è inattivo; abbiamo quindi
a che fare con una mutazione silente.
Bisogna anche sottolineare il fatto che ogni cellula possiede
dei meccanismi interni che provvedono alla riparazione del DNA
e che permettono di correggere la maggior parte delle mutazioni
prima che possano arrecare un qualsiasi tipo di danno all’organismo.
Se le mutazioni colpiscono proprio questi meccanismi, allora il
numero delle mutazioni che può subire il genoma di un individuo
aumenta enormemente.
L’esposizione agli agenti mutageni può determinare
la comparsa di difetti genetici ereditari e qualche volta può
causare l’insorgenza dei tumori. In effetti molti mutageni
sono anche cancerogeni, per cui dal punto di vista legislativo
si preferisce regolamentarli allo stesso modo.
Come per le sostanze cancerogene, non è possibile attribuire
ai mutageni un valore limite di concentrazione sotto il quale
vi è la garanzia assoluta di non correre rischi, in quanto
l’azione di queste sostanze può manifestarsi anche
in seguito ad una singola dose a bassissima concentrazione.
L’ideale è, quindi, abbandonare totalmente l’eventuale
utilizzo dei mutageni ed evitare assolutamente tutte le circostanze
che possano comportare l’esposizione a queste sostanze.
Se questo non è possibile, bisogna almeno fare in modo
che l’esposizione si limiti ai livelli di concentrazione
più bassi che la moderna tecnologia permette.
Per quanto riguarda la potenziale mutagenicità delle sostanze,
l’Unione Europea distingue tre diverse categorie: alla prima
appartengono le sostanze sicuramente mutagene per l’uomo;
alla seconda quelle che devono essere assimilate ai mutageni umani
sulla base degli studi condotti sugli animali; alla terza appartengono
quelle per le quali gli studi hanno dato risultati preoccupanti,
ma non sufficienti ad iscriverle alla seconda categoria. |
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