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Effetti sull'uomo degli Ossidi di Zolfo
Per l’elevata solubilità in acqua il biossido di
zolfo viene facilmente assorbito dalle mucose del naso e del tratto
superiore dell’apparato respiratorio (questo rappresenta
una fortuna dato che solo quantità molto ridotte possono
raggiungere gli alveoli polmonari). L’alta reattività
lo rende un composto estremamente irritante. E’ stato comunque
notato un effetto sinergico con le polveri sospese per la capacità
che queste hanno di veicolare gli inquinanti nelle zone più
profonde dell’apparato respiratorio.
A basse concentrazioni gli effetti del biossido di zolfo sono
principalmente legati a patologie dell’apparato respiratorio
come bronchiti, asma e tracheiti e ad irritazioni della pelle,
degli occhi e delle mucose.
Analisi epidemiologiche hanno evidenziato un aumento dei ricoveri
ospedalieri, specie di anziani e bambini, a concentrazioni superiori
a 0,3 mg/mc. Già a concentrazioni di 0,06 mg/mc come valore
medio annuale si verificano episodi di bronchite e infezioni alle
prime vie respiratorie.
Il caratteristico odore pungente del biossido di zolfo viene percepito
dal naso alla concentrazione di 0,8-2,6 mg/mc. A questi livelli
bisogna infilare la maschera antigas o, trattenendo il respiro,
raggiungere una zona non contaminata. Per brevi periodi, in assenza
di maschera, ci si può proteggere anche tenendo sul naso
e sulla bocca un panno umido.
Brevi esposizioni di 10’ a concentrazioni di 3 mg/mc provocano
un aumento del ritmo respiratorio e del battito cardiaco; concentrazioni
di 25 mg/mc provocano irritazioni agli occhi, al naso ed alla
gola, oltre ad un aumento della frequenza cardiaca. Concentrazioni
maggiori di 5 g/mc producono asfissia tossica con morte per collasso
cardiocircolatorio. |
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