|
Diffusione degli Ossidi di Zolfo
La concentrazione di fondo è stata valutata attorno a 0,2-0,5
µg/mc, mentre nelle aree urbane si possono raggiungere i
50 µg/mc; nelle grandi città industrializzate ed
in via di sviluppo vengono spesso rilevati anche livelli di 300
µg/mc (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
1998).
Il biossido di zolfo permane in atmosfera per 1-4 giorni subendo
reazioni di trasformazione e principalmente l’ossidazione
ad acido solforico che ricade in forma di nebbie o piogge acide.
Gli ossidi di zolfo di notte vengono anche assorbiti dalle goccioline
di acqua presenti nell’aria dando origine ad un aerosol
che determina una foschia mattutina.
A causa della grande reattività del biossido di zolfo,
le concentrazioni negli ambienti interni sono generalmente molto
basse (almeno la metà di quelle esterne). Inoltre nei mesi
invernali, quando il livello di concentrazione all’esterno
tende ad aumentare per effetto del maggior utilizzo del riscaldamento
domestico, le abitazioni restano chiuse per il freddo e pertanto
la concentrazione indoor risulta più contenuta.
Nelle abitazioni sono inoltre presenti numerose sostanze ed oggetti
che assorbono il biossido di zolfo (oggetti in pelle, coperte
di lana) e contribuiscono a diminuire la concentrazione dell’inquinante.
Una precauzione da osservare durante gli episodi acuti di smog
è infatti quella di rimanere chiusi nelle abitazioni.
Nel corso degli ultimi anni, a causa degli interventi che sono
stati adottati per il miglioramento della qualità dei combustibili
e per la diffusione della metanizzazione degli impianti di riscaldamento,
l’emissione degli ossidi di zolfo nelle aree urbane dei
Paesi Occidentali si è notevolmente ridotta, per cui l’importanza
del biossido di zofo come inquinante è leggermente diminuita
(almeno nei centri abitati). |
|
|
|
|