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Il Metabolismo delle sostanze tossiche
Il metabolismo delle sostanze tossiche rappresenta la totalità
dei processi di biotrasformazione tramite i quali queste sostanze
estranee subiscono dei cambiamenti chimici all’interno dell’organismo.
E’
stato dimostrato che praticamente ogni cellula è in grado
di attuare delle biotrasformazioni, in ogni caso l’organo
che è deputato al metabolismo è sostanzialmente
il fegato, anche se in misura minore intervengono i reni, i polmoni,
la pelle, le gonadi, la placenta ed il tratto gastrointestinale.
Solitamente la biotrasformazione delle sostanze tossiche avviene
rendendo le sostanze lipofiliche più solubili nell’acqua,
in modo tale da permetterne una facile eliminazione; come tali
sarebbero infatti difficili da eliminare, perché la loro
natura ne favorisce l’accumulo nei tessuti adiposi o la
permanenza nel circolo enteroepatico.
Gli
enzimi che attuano le biotrasformazioni non sono molto specifici,
e la cosa è riconducibile al fatto che le sostanze tossiche
sono estremamente varie. L’evoluzione non ha fatto sì
che per ogni composto tossico vi fosse un corrispondente enzima
inattivante in quanto i fenomeni di intossicazione si manifestano
quasi sempre in seguito a fattori occasionali. La stessa definizione
di detossificazione è spesso inesatta, in quanto gli enzimi
che modificano le sostanze tossiche possono anche originare dei
nuovi composti ancora più tossici di quelli originari,
come nel caso del metanolo. Addirittura in alcuni casi il precursore
risulta biologicamente inattivo, mentre il metabolita che si origina
risulta tossico. Se avviene questa attivazione metabolica del
composto, allora l’avvelenamento si manifesta con un certo
ritardo, in quanto deve trascorrere del tempo perché i
metaboliti tossici prodotti raggiungano la concentrazione critica
nell’organo bersaglio. Con l’attivazione metabolica
della tossicità, inoltre, non vi è una correlazione
fra la concentrazione sanguigna della sostanza assorbita e le
condizioni dell’intossicato, il quale può anche aggravarsi
con la progressiva diminuzione della concentrazione nel sangue
del composto assorbito.
I
gas e i vapori che vengono metabolizzati più lentamente
di quanto vengono assorbiti presentano dapprima un notevole aumento
della loro concentrazione nel sangue arterioso ed una crescita
minore in quello venoso; una volta che si è raggiunto un
equilibrio con la distribuzione nei tessuti, la concentrazione
arteriosa cala approssimandosi a quella venosa e si verifica un
aumento della concentrazione della sostanza tossica nell’aria
espirata.
Al contrario, se la velocità di metabolizzazione è
maggiore di quella di assorbimento, il composto tossico non si
accumula nell’organismo e la sua concentrazione nel sangue
rimane pressochè costante durante l’esposizione. |
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