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Effetti del Particolato sull'uomo
A prescindere dalla tossicità, le particelle che possono
produrre degli effetti indesiderati sull’uomo sono sostanzialmente
quelle di dimensioni più ridotte, infatti nel processo
della respirazione le particelle maggiori di 15 micron vengono
generalmente rimosse dal naso. Il particolato che si deposita
nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (cavità
nasali, faringe e laringe) può generare vari effetti irritativi
come l’infiammazione e la secchezza del naso e della gola;
tutti questi fenomeni sono molto più gravi se le particelle
hanno assorbito sostanze acide (come il biossido di zolfo, gli
ossidi di azoto, ecc.).
Per la particolare struttura della superficie, le particelle possono
anche adsorbire dall’aria sostanze chimiche cancerogene;
trascinandole nei tratti respiratori e prolungandone i tempi di
residenza, ne accentuano gli effetti. Le particelle più
piccole penetrano nel sistema respiratorio a varie profondità
e possono trascorrere lunghi periodi di tempo prima che vengano
rimosse, per questo sono le più pericolose. Queste polveri
aggravano le malattie respiratorie croniche come l’asma,
la bronchite e l’enfisema. Il particolato ultrafine, caratterizzato
da un diametro inferiore a 0,1 micrometri, può addirittura
entrare nel circolo sanguigno, con tutti i pericoli che questo
può comportare.
Le persone più vulnerabili sono gli anziani, gli asmatici,
i bambini e chi svolge un’intensa attività fisica
all’aperto, sia di tipo lavorativo che sportivo.
Nei luoghi di lavoro più soggetti all’inquinamento
da particolato l’inalazione prolungata di queste particelle
può provocare reazioni fibrose croniche e necrosi dei tessuti
che comportano una broncopolmonite cronica accompagnata spesso
da enfisema polmonare. |
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