Invece,
i combustori termici di tipo rigenerativo
utilizzano come scambiatori di calore dei letti di ceramica.
Solitamente i letti sono disposti in due zone, una all’entrata
del flusso prima della camera di combustione e una all’uscita.
Il letto in uscita recupera il calore del flusso già
trattato, mentre l’altro lo rilascia al flusso in
entrata. Ad intervalli regolari una valvola provvede ad
invertire l’entrata del flusso da trattare facendolo
passare attraverso il letto che si è precedentemente
riscaldato. In questo caso l’efficienza di recupero
si aggira su valori del 85-97% ed il consumo di combustibile
supplementare è relativamente molto basso.
In
genere, nei combustori moderni il flusso dell’aria
da depurare non passa attraverso la fiamma del bruciatore,
a meno che una parte del flusso non venga utilizzata per
garantire l’apporto di ossigeno necessario a sostenere
la combustione del carburante di supporto.
La camera di combustione è strutturata in modo da
garantire un tempo di permanenza tale da far sì che
si completino le reazioni di ossidazione nel giro di 0,3-0,5
secondi, anche se la permanenza può essere in alcuni
casi superiore ad 1 secondo. Il tempo necessario alla degradazione
dei contaminanti dipende essenzialmente dalla temperatura
e dalla miscelazione dell’aria all’interno della
camera di ossidazione.
La
combustione termica risulta preferibile a quella catalitica
quando l’aria da trattare presenta in sospensione
del particolato che non è possibile eliminare con
un pre-trattamento, o nel caso in cui siano presenti delle
sostanze in grado di neutralizzare il catalizzatore, oppure
quando sono interessati dei gas che con la loro combustione
porterebbero ad una temperatura che farebbe cedere il supporto
del catalizzatore.
Da
notare che in alcuni casi è possibile avere un’alternativa
all’installazione di un combustore termico sfruttando
la presenza di una caldaia di grosse dimensioni all’interno
dell’impianto industriale. Il flusso d’aria
contaminata viene solitamente insufflato vicino ai bruciatori
principali della caldaia o può essere utilizzato
come parte dell’aria che alimenta la combustione che
viene fornita ai bruciatori. Le condizioni operative sono
simili a quelle degli inceneritori termici convenzionali.
Vi sono comunque diverse limitazioni di natura tecnica:
il flusso d’aria da trattare dovrebbe essere solamente
una piccola parte del flusso totale del gas che attraversa
l’unità, per non limitare l’efficienza
di abbattimento; inoltre, all’interno del flusso da
trattare o nei prodotti di combustione, non ci dovrebbe
essere niente in grado di causare dei problemi di corrosione
oppure dei depositi di sostanze sulle superfici interne. |