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Le variabili che influenzano lo Smog Fotochimico
La formazione e la diffusione dello smog fotochimico sono influenzate
da diverse importanti variabili, in primo luogo meteorologiche
e topografiche.
Le precipitazioni atmosferiche possono, ad esempio,
diminuire l’inquinamento per il dilavamento degli inquinanti
per azione delle gocce di poggia o dei fiocchi di neve.
I venti possono trasportare lo smog in aree lontane
e rimpiazzare le masse d’aria inquinata con aria pulita
(in ogni caso il problema permane nelle zone più distali
che ricevono l’aria contaminata).
Al contrario le inversioni di temperatura possono
aumentare la criticità dei fenomeni di inquinamento da
smog fotochimico. Di solito durante il giorno l’aria vicino
alla superficie si riscalda e mentre si riscalda sale trasportando
gli inquinanti a maggiori altezze. Questo favorisce la rimozione
degli inquinanti che si disperdono
nell’ambiente. Nel caso in cui sia invece presente una inversione
di temperatura gli inquinanti restano intrappolati vicino alla
superficie del suolo. Le inversioni di temperatura causano quindi
una riduzione nel rimescolamento delle masse d’aria e impediscono
così la dispersione degli inquinanti, per pochi giorni
o anche per diverse settimane.
La
topografia è un altro importante fattore
che influenza notevolmente la gravità di un fenomeno di
smog fotochimico. Le comunità situate nelle valli sono
più suscettibili allo smog fotochimico perché le
montagne e le colline che le circondano tendono a limitare il
rimescolamento dell’aria, favorendo un aumento nella concentrazione
degli inquinanti. Oltre a questo, le valli sono più sensibili
all’inquinamento da smog fotochimico perchè in queste
aree si sviluppano spesso delle inversioni termiche particolarmente
rilevanti.
Per
quanto riguarda l’influenza della luce del sole
sulla presenza dello smog fotochimico si può considerare
ad esempio la relazione che vi è fra l’intensità
della radiazione solare e la presenza dell’ozono nell’aria
(composto che rappresenta di gran lunga l’inquinante secondario
più importante in questo tipo di smog).
Il livello di ozono presenta tipicamente una periodicità
giornaliera che rispecchia quasi fedelmente l’andamento
della radiazione solare, con un fattore di ritardo di un'ora circa;
questo perché la luce del sole è responsabile delle
reazioni di fotodissociazione che portano alla formazione dello
smog, inoltre durante notte le emissioni di NO in atmosfera rimuovono
l’ozono generando biossido di azoto ed ossigeno.
Allo stesso modo, alle medie latitudini si può notare anche
una periodicità annuale, dovuta anch’essa alla diversa
intensità dell’irraggiamento durante le quattro stagioni:
il maggiore irraggiamento estivo provoca un’acutizzarsi
del fenomeno dello smog fotochimico.
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