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Meccanismi degli agenti tossici
L’azione dei vari agenti tossici è estremamente varia
e può essere ricondotta, di volta in volta, ad uno o più
meccanismi diversi.
Numerose sostanze tossiche agiscono interferendo sulla funzionalità
delle membrane cellulari, oppure sulla produzione energetica,
altre si legano alle biomolecole modificandone l’attività
o provocano un’alterazione dell’equilibrio omeostatico
del calcio, alcune provocano delle alterazioni genetiche non letali,
mentre altre causano la morte di cellule specifiche, ecc.
A prescindere dall’azione di queste sostanze, comunque,
la presenza concreta degli agenti tossici si manifesta con la
comparsa di un cosiddetto effetto negativo, inteso come un cambiamento
biologico, un danno funzionale o una lesione patologica che affligge
la funzionalità dell’intero organismo o che ne riduce
la capacità di rispondere ai problemi ambientali che deve
affrontare.
In
genere l’esposizione ad una sostanza tossica può
comportare la manifestazione di un’ampia gamma di effetti
negativi di varia gravità che possono andare dai cambiamenti
biochimici o fisiochimici, alla malattia, alla disabilità,
per arrivare fino alla morte. In alcuni casi, com’è
noto, gli effetti possono essere talmente importanti e rilevanti
che si preferisce considerare questi agenti nell’ambito
specifico dell’effetto, per cui se una sostanza causa il
cancro viene definita cancerogena più che tossica, se invece
causa teratogenesi viene definita teratogena, ecc. In ogni caso
i vari agenti pericolosi per l’uomo possono rientrare in
una o più categorie, come ad esempio il benzene che pur
essendo cancerogeno è anche ematotossico ed immunotossico.
Bisogna
anche sottolineare il fatto che il tipo di effetto tossico su
uno o più organi ed anche la sua intensità può
essere influenzato da numerosi fattori legati sia al soggetto
esposto che alle modalità di esposizione (concentrazione
dell’agente, tempo di contatto, durata e via di esposizione,
ecc.). E’ per questo che gli studi relativi risultano particolarmente
complicati: bisogna sempre tener presente un grosso numero di
variabili che possono modificare la relazione tra la stessa dose
e i conseguenti sintomi. Particolare importanza assume il tipo
di intossicazione, l’età del soggetto colpito, il
sesso, i fattori genetici ed individuali, la suscettibilità
soggettiva, la presenza di malattie concomitanti, la formazione
di metaboliti attivi, il tempo di comparsa degli effetti, la presenza
di altri agenti che possono esercitare effetti cumulativi, sinergici
od antagonisti. |
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