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Effetti sull'uomo del Cloruro di Vinile
Dato che il cloruro di vinile si presenta normalmente in forma
gassosa, la via principale di esposizione è l’inalazione,
anche se vi sono casi di avvelenamento per contatto cutaneo o
per ingestione di alimenti o bevande contaminate.
Un’esposizione acuta a livelli superiori a 10000 ppm provoca
mal di testa, sonnolenza e stordimento, a concentrazioni più
elevate la persona colpita sviene e può morire. Studi epidemiologici
hanno dimostrato che i lavoratori esposti ad alte concentrazioni
di cloruro di vinile hanno sviluppato vari danni al sistema nervoso
centrale,
al fegato, reazioni immunitarie ed impotenza.
Alcuni di questi lavoratori presentano problemi alla circolazione
sanguigna delle mani: le dita diventano bianche e doloranti se
esposte al freddo, inoltre presentano una certa fragilità
ossea.
I livelli più bassi di concentrazione in grado di provocare
questi danni non sono ancora chiari.
La
pericolosità del cloruro di vinile monomero è
anche dovuta al fatto che, secondo l’agenzia internazionale
per la ricerca sul cancro (IARC), questa sostanza è un
cancerogeno riconosciuto per gli esseri umani. Le persone che
sono state esposte per lunghi anni alle concentrazioni relativamente
elevate presenti nei luoghi di lavoro hanno spesso sviluppato
il cancro al fegato, ed in alcuni casi al cervello, ai polmoni
ed alcuni tipi di cancro del sangue. L’insorgenza di queste
malattie è notevole soprattutto fra i lavoratori che
operavano tra gli anni ’60 e ’70, quando la tutela
sanitaria del personale era praticamente subordinata agli interessi
economici delle aziende.
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