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Valutazione dell'efficienza dei sistemi di
abbattimento a condensazione
Come sempre, la verifica dell’efficienza dell’impianto
di abbattimento è tanto più semplice quanto più
il sistema è equipaggiato dal punto di vista strumentale.
La maggior parte dei condensatori a refrigerazione e dei complessi
sistemi criogenici ha una strumentazione di controllo adeguata
allo svolgimento di una corretta valutazione; i sistemi più
semplici possono avere, invece, una strumentazione limitata
e devono essere esaminati accuratamente tramite la misurazione
diretta di vari parametri fondamentali.
Quindi, dopo aver verificato il rispetto dei limiti di legge
delle emissioni, dovrebbero essere valutati tutti i principali
parametri relazionati al rendimentodel
sistema per vedere se ci sono degli scostamenti dai valori di
base, cosa che potrebbe indicare una diminuzione nell’efficienza
della raccolta dei contaminanti.
Per verificare la capacità operativa di un sistema di
abbattimento degli inquinanti per condensazione è sicuramente
opportuno controllare la concentrazione dei vapori organici
presenti nel flusso d’aria depurato all’uscita.
Se il sistema è dotato di un analizzatore apposito, l’affidabilità
dei dati raccolti dovrebbe essere valutata come parte integrante
della valutazione generale dell’impianto. Devono essere
esaminate sia le condizioni di prelievo dei campioni analizzati
che l’integrità del sistema di campionamento; devono
essere visionate anche le frequenze e le procedure di calibrazione
dello strumento, nonché le registrazioni delle relative
manutenzioni ordinarie e straordinarie.
Gli analizzatori portatili non dovrebbero essere mai utilizzati
in questa valutazione dato che i sistemi di abbattimento a condensazione
vengono spesso utilizzati nei processi industriali che generano
alte concentrazioni di vapori organici. E’ infatti possibile
che, durante un malfunzionamento, il flusso del gas in uscita
presenti una concentrazione esplosiva; in questo caso l’elettricità
statica dello strumento portatile potrebbe fungere da innesco
e generare un’esplosione.
Un ottimo indicatore del rendimento di questi sistemi è
la temperatura del flusso d’aria trattato. Dato che la
concentrazione in uscita è proporzionale alla pressione
di vapore a quella temperatura, una temperatura più alta
della norma indica una diminuzione nell’efficienza di
raccolta (infatti se la temperatura è maggiore allora
i vapori tendono a condensarsi di meno e permangono nelle emissioni).
Un graduale incremento nel tempo della temperatura in uscita
si verifica spesso se sulle superfici dello scambiatore di calore
vanno accumulandosi ghiaccio o composti organici ghiacciati.
Tutte queste incrostazioni devono essere periodicamente eliminate
per ripristinare il normale scambio termico.
Se i valori delle temperature in uscita vengono registrati,
allora si potrebbero esaminare attentamente per determinare
le eventuali ciclicità degli incrementi termici. In questo
modo si è in grado di relazionare il problema allo svolgimento
dei vari processi industriali o ad eventuali fattori esterni
non previsti.
Un indicatore indiretto del rendimento del sistema è
anche la diminuzione della differenza di temperatura fra il
punto di entrata e quello di uscita della sostanza raffreddante:
sta ad indicare una riduzione nello scambio di calore, cosa
che riduce l’efficienza di abbattimento degli inquinanti.
Dovrebbe essere esaminata anche la portata della sostanza raffreddante
in quanto una sua riduzione determina una minore efficienza
dell’impianto.
Se si è individuata una diminuzione della portata del
flusso d’aria da trattare allora probabilmente ci sono
delle fughe e vi è una diminuzione nella raccolta dei
contaminanti. Da notare, comunque, che le basse portate possono
anche essere il risultato della formazione di ghiaccio o dell’accumulo
di composti organici ghiacciati all’interno del condensatore.
Queste incrostazioni, oltre a limitare gli scambi termici, impediscono
fisicamente l’afflusso dell’aria all’interno.
Logicamente la valutazione dei vari parametri deve essere accompagnata
da un attento esame delle condizioni generali del sistema. Le
parti più sollecitate possono essere soggette ad erosione
o a incrostazioni, e particolarmente sensibili sono gli ugelli
dei diffusori dei condensatori a miscela. Una diminuzione della
temperatura in uscita può indicare che c’è
stata una corrosione a carico degli ugelli e quindi una maggiore
portata del liquido raffreddante.
Un aumento della temperatura in uscita può indicare invece
che vi è un intasamento e che c’è una portata
minore.
Una particolare attenzione deve essere riposta anche agli scambiatori
di calore in quanto in alcune particolari applicazioni industriali
possono essere soggetti ad intasamento per l’accumulo
del particolato aerodisperso. In questo caso sono di fondamentale
importanza le periodiche operazioni di manutenzione ordinaria
e di pulizia.
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