Inquinanti implicati nella formazione del buco
dell'ozono
Il continuo e graduale impoverimento dell’ozono della stratosfera
può essere senz’altro ricondotto alla presenza in
atmosfera di un gran numero di composti chimici in grado di attaccare
l’ozono. Queste sostanze vengono anche definite ODS,
Ozone Depleting Substances (sostanze che distruggono
l’ozono). Gli ODS sono generalmente molto stabili nella
troposfera e si degradano solamente per l’intensa azione
della luce ultravioletta nella stratosfera; quando si spezzano,
rilasciano atomi di cloro e di bromo che danneggiano l’ozono.
Per avere un’idea quantitativa degli effetti causati dai
composti ODS è stato concepito il potenziale di
eliminazione dell’ozono (ODP,
Ozone Depleting Potential), un numero che si riferisce all’ammontare
della riduzione dell’ozono causata da un composto ODS.
Per
la precisione l’ODP viene determinato sulla base del numero
di atomi di cloro e di bromo presenti nella molecola, dalla
“vita” atmosferica del composto (il tempo totale
di permanenza nell’atmosfera, che varia da pochi mesi
a migliaia di anni) e dagli specifici meccanismi implicati nella
sua degradazione. L’ODP è il rapporto tra l’impatto
sull’ozono di un composto chimico e l’impatto causato
dal CFC-11 avente la stessa massa della sostanza presa in considerazione.
Così, l’ODP del CFC-11 è definito pari a
1.
Le
sostanze più implicate nel fenomeno del buco dell’ozono
e più in generale nella riduzione dell’ozono stratosferico
sono i Clorofluorocarburi (CFC).
I CFC sono composti costituiti da Cloro, Fluoro e Carbonio.
Questi composti sono comunemente utilizzati come refrigeranti,
solventi ed agenti propellenti. I più comuni CFC sono
i CFC-11, CFC-12, CFC-113, CFC-114 e il CFC-115. Il potenziale
di danno all’ozono (ODP) per ognuno dei CFC citati è
rispettivamente: 1; 1; 0,8; 1 e 0,6. La produzione dei CFC è
stata abbandonata in base ad accordi internazionali.
Altri composti implicati nel fenomeno sono gli HCFC
(Idroclorofluorocarburi), una classe di composti
chimici che vengono utilizzati temporaneamente per rimpiazzare
i CFC. Contengono cloro e per questo sono in grado di deteriorare
la fascia di ozono nella stratosfera, ma molto meno efficacemente
dei CFC. Hanno un ODP che varia a seconda dei composti fra 0,01
e 0,1. Anche la produzione di HCFC dovrà essere abbandonata
(nel 2020 nelle nazioni occidentali e nel 2040 nei Paesi in
via di sviluppo).
I gas Halon, anche conosciuti come Bromofluorocarburi,
sono composti costituiti da bromo, fluoro e carbonio. Gli halon
sono utilizzati come agenti estinguenti del fuoco sia in sistemi
fissi che in estintori portatili. Causano la riduzione della
fascia di ozono perché contengono il bromo (che è
molte volte più efficace nella distruzione della fascia
di ozono di quanto possa esserlo il cloro). Il potenziale di
eliminazione dell’ozono del halon 1301 e del 1211 sono
rispettivamente 10 e 3, anche se recenti studi scientifici riportano
13 e 4.
N.B. tecnicamente tutti i composti che contengono carbonio e
fluoro e/o cloro sono halon.
Anche altre sostanze sono implicate nella degradazione dell’ozono:
per esempio il metilcloroformio ed il tetracloruro di carbonio
(comuni solventi industriali) ed in definitiva tutti quei composti
volatili che comprendono nella loro struttura atomi di cloro
o bromo, come il bromuro di metile, una sostanza chimica molto
utilizzata in agricoltura come fumigante per eliminare i parassiti.