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Effetti del buco dell'ozono sull'uomo
Il buco dell’ozono ed in generale la diminuzione dell’ozono
stratosferico non rappresentano al momento un rischio immediato
per la salute dell’uomo. Questo, comunque, se le dimensioni
del fenomeno non sono destinate a crescere ulteriormente, nel
qual caso la situazione potrebbe diventare drammatica. L’ozono
agisce infatti schermando la maggior parte delle pericolose radiazioni
UV-B provenienti dal sole ed un drastico aumento delle radiazioni
ultraviolette anche nelle zone popolate della terra potrebbe causare
danni impensabili. Alcuni studi teorizzano che una diminuzione
dell’1% dell’ozono colonnare possa comportare un aumento
delle radiazioni ultraviolette a livello del suolo pari all’1,2%.
I raggi UV-B sono in grado di attaccare e danneggiare molecole
come il DNA e l’RNA, così se l’esposizione
a questi raggi diviene eccessiva, si possono sviluppare sia dei
melanomi che altri tipi di cancro della pelle. Un altro possibile
effetto consiste nella creazione di varie interferenze nella regolazione
dei meccanismi di difesa immunitaria; il tutto contribuisce all’aumento
delle malattie a causa delle minori potenzialità difensive
naturali di ogni persona. L’effetto più evidente
e diretto è invece legato all’azione che i raggi
UV esercitano sulla retina dell’occhio, dove provocano danni
che possono rapidamente portare alla cecità. In effetti
in Patagonia ed in Nuova Zelanda, regioni vicine al Polo Sud e
quindi alla zona più colpita dalla diminuzione dell’ozono
stratosferico, sono sempre più frequenti i casi di cecità
fra le greggi di pecore.
In definitiva bisogna ricordare che è sempre importante
proteggersi contro i raggi UV-B, anche a prescindere dalla riduzione
della fascia di ozono, portando cappelli, occhiali da sole e utilizzando
creme solari; in ogni modo, tutte queste precauzioni diventeranno
sempre più indispensabili con l’aumentare della riduzione
dell’ozono stratosferico e con l’allargarsi del famigerato
“Buco dell’ozono”. |
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