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Distruzione dell'ozono stratosferico
La presenza dei vari inquinanti prodotti dall’uomo ha profondamente
alterato i naturali meccanismi di formazione e degrazione dell’ozono
stratosferico. I composti ODS nell’alta atmosfera causano
infatti una lenta ma graduale degradazione dell’ozono, in
modo particolarmente vistoso nell’area sopra l’Antartide.
In questa zona durante l’inverno australe (in Maggio-Giugno)
il Polo Sud si trova completamente immerso nelle tenebre. Nella
media e bassa stratosfera si rende così evidente l’azione
di una forte corrente circumpolare chiamata vortice polare.
Questo vortice isola le grandi masse d’aria posizionate
sopra il polo che per l’assenza dei raggi solari e per la
mancanza di scambi termici con altre masse d’aria diventano
sempre più fredde. Quando la temperatura raggiunge gli
80°C sotto lo zero si formano delle nubi di acido nitrico
triidrato e di acqua ad alto contenuto di acido nitrico (normalmente
presente in fase gassosa) chiamate nubi stratosferiche
polari (PSC, Polar Stratospheric Clouds).
Queste nubi costituiscono la superficie catalitica ideale per
la formazione di tutta una complicata serie di reazioni che comporta
la degradazione dei vari composti ODS e la liberazione di molecole
biatomiche di Cloro (Cl2) e Bromo (Br2).
All’insorgere della Primavera australe (Ottobre-Novembre)
l’azione dei raggi del sole provoca la dispersione delle
nubi stratosferiche polari e la scissione delle molecole biatomiche
di cloro e bromo in singoli atomi altamente reattivi. L’improvvisa
comparsa e liberazione di questi atomi provoca l’inizio
di una catena di reazioni catalitiche che comporta la degradazione
dell’ozono e la comparsa del cosiddetto “buco dell’ozono”.
Gli atomi degli alogeni (cloro o bromo) agiscono come catalizzatori,
combinandosi a ripetizione con molecole di ozono e formando una
molecola di ossigeno e un monossido (ad es. Cl+O3
—> O2+ClO). Il monossido si combina
poi con un atomo di ossigeno liberando ossigeno molecolare e un
atomo dell’alogeno che ricomincia il processo (ClO+O —>
O2+Cl). Con questo ciclo ripetitivo un singolo
atomo di cloro o bromo può distruggere centinaia di molecole
di ozono prima di venire neutralizzato (da sostanze come il metano,
il perossido di idrogeno o l’idrogeno molecolare). Da notare
che il bromo, pur essendo meno presente del cloro, è più
reattivo; infatti le molecole volatili che contengono questo elemento
hanno solitamente un potenziale di eliminazione dell’ozono
relativamente più alto di altre sostanze come i CFC.
L’azione distruttiva delle sostanze ODS, pur essendo presente
in ogni parte del globo, diventa particolarmente evidente proprio
nella zona antartica per la formazione di queste nubi stratosferiche
polari; in ogni caso è bene sottolineare che l’azione
degli ODS si verifica dovunque nella stratosfera, seppure in maniera
meno vistosa, perché l’azione dei raggi solari stratosferici
comporta sempre la liberazione degli atomi di cloro e di bromo
che fungono da catalizzatori nella degradazione dell’ozono. |
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Rappresentazione
del buco dell'ozono realizzata dal Royal Netherlands
Meteorological Institute (RNMI); l'immagine si
riferisce alla giornata del 18 settembre 2001. |
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