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Diffusione degli Ossidi di Azoto
Negli ultimi anni le emissioni antropogeniche di ossidi di azoto
sono aumentate enormemente, soprattutto a causa dell’aumento
del traffico veicolare, e questo ha comportato di conseguenza
un aumento dei livelli di concentrazione nelle aree urbane.
La concentrazione di fondo del monossido di azoto in atmosfera
varia da 0,2 a 10 µg/mc; nell’aria inquinata la concentrazione
di NO è in genere di 50-750 ppb (62-930 µg/mc).
Nel caso in cui l’inquinamento sia dovuto ad una casualità
fortuita, la concentrazione dell’inquinante nell’aria
cala rapidamente nel giro di 2-5 giorni: infatti l'ossido di azoto
viene sempre rimosso per ossidazione.
Nelle
atmosfere inquinate in modo continuativo (in genere dagli autoveicoli)
si assiste ad un ciclo giornaliero di formazione di inquinanti
secondari: il monossido di azoto viene ossidato tramite reazioni
fotochimiche (catalizzate dalla luce) a biossido di azoto; si
forma così una miscela NO-NO2, che
raggiunge il picco di concentrazione nelle zone e nelle ore di
traffico più intenso. Attraverso una serie di reazioni,
ancora catalizzate dalla luce solare, si giunge alla formazione
di ozono e di composti organici ossidanti (vedi smog fotochimico).
Durante la notte queste sostanze decadono formando composti organici
nitrati, perossidi ed aerosol acidi. Una situazione del genere
si verifica specialmente nelle città ad elevato traffico
e molto soleggiate come ad esempio Los Angeles, Città del
Messico, Santiago del Cile (nella foto a lato), Roma, ecc. Le
città sembrano avvolte che una nube di inquinanti che,
oltre a provocare una diminuzione della visibilità costituiscono
un pericolo per la salute dei soggetti più deboli come
i bambini, gli anziani e gli asmatici. La situazione può
diventare estremamente seria se fenomeni di intrappolamento ed
assenza di vento impediscono alla nube di disperdersi.
La concentrazione ambientale del biossido di azoto oscilla tra
1 e 9 µg/mc; nei Paesi Occidentali la media annuale è
compresa fra 20 e 90 µg/mc, mentre nelle città in
genere non supera i 40 µg/mc.
Negli ambienti indoor la concentrazione di ossidi di azoto risulta
più elevata nelle cucine per le combustioni aperte dei
fornelli (spesso può arrivare a concentrazioni più
elevate di quelle esterne). La diminuzione di questi inquinanti
risulta comunque estremamente rapida non appena vien meno la causa
della loro produzione.
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