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Fonti
del Monossido di Carbonio
Le principali emissioni naturali sono dovute agli incendi delle
foreste, alle eruzioni dei vulcani, alle emissioni da oceani e
paludi e all’ossidazione del metano e degli idrocarburi
in genere emessi naturalmente in atmosfera.
La
fonte principale di emissione da parte dell’uomo è
costituita dall’utilizzo dei combustibili fossili per i
motori a scoppio degli autoveicoli e per le attività industriali
(soprattutto impianti siderurgici e raffinerie di petrolio).
Escudendo l’anidride carbonica, la quantità di ossido
carbonio che viene emesso dai processi di combustione che avvengono
negli autoveicoli è circa 10 volte maggiore di quella degli
altri inquinanti. A seconda del regime di marcia la concentrazione
usuale che si riscontra nei gas di scarico delle automobili varia
fra il 3,5 e il 10%. Le concentrazioni più elevate nei
gas di scarico si riscontrano quando il motore funziona al minimo,
a regimi più elevati la produzione di CO è nettamente
minore. Per questo motivo nelle zone urbane dove il traffico procede
a rilento e dove le fermate ai semafori sono frequenti, la concentrazione
del CO può raggiungere punte particolarmente elevate. I
motori Diesel, funzionando con maggiori quantità di aria,
garantiscono una combustione più completa ed emettono minori
quantità di CO rispetto ai motori a benzina (in compenso
emettono più particolati). Negli ultimi anni la quantità
di CO emessa dagli scarichi degli autoveicoli è diminuita
per il miglioramento dell’efficienza dei motori, per il
controllo obbligatorio delle emissioni e per il crescente utilizzo
delle marmitte catalitiche.
Per quanto riguarda le attività industriali c’è
da sottolineare il fatto che il CO è un discreto combustibile
e la sua emissione con i gas di combustione costituisce una perdita
energetica, per questo si cerca sempre di attuare le combustioni
in eccesso di aria, migliorandole come resa e di conseguenza limitando
l’emissione di ossido di carbonio. Combustioni incomplete
possono avvenire solo quando gli impianti non vengono manutenzionati,
oppure all’avviamento degli impianti, quando la combustione
avviene in difetto di aria per brevi periodi. Fra i processi industriali
che provocano emissioni rilevanti di CO in atmosfera, le principali
sono le emissioni degli impianti siderurgici, dove si impiega
il coke per la riduzione del materiale ferroso, o nelle conversioni,
dove si impiega l’ossigeno per ossidare il carbonio contenuto
nelle ghise per convertirle in acciaio o per abbassare il tasso
di carbonio. Altre fonti sono le industrie petrolchimiche che
producono il gas di sintesi (una miscela di CO e idrogeno) che
serve per le produzioni di importanti composti chimici sintetici,
e le raffinerie di petrolio. |
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