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Norme sul Radon


Dal 1° Gennaio 2001 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n.241 del 26-05-2000 (che recepisce la Direttiva Europea 96/29/Euratom). Questa legge impone di individuare le attività lavorative a rischio radon, di eseguire i relativi controlli e fissa dei limiti per gli ambienti di lavoro. Il limite d’azione è fissato in 500 Becquerel/mc di valore medio annuo.

Al contrario, in Italia non esiste una legge specifica sulla tutela della popolazione negli edifici residenziali. In effetti la Raccomandazione 90/143/Euratom del 21/02/90 (più vecchia di 6 anni rispetto alla Direttiva precedentemente citata) non è ancora stata recepita in Italia. A titolo indicativo la si potrebbe utilizzare almeno come linea guida. Questa Raccomandazione consiglia come soglia d’intervento per gli edifici residenziali esistenti il valore di 400 Bq/mc, mentre per quelli in progettazione il valore di 200 Bq/mc. Da notare che una persona comune trascorre in media nella propria abitazione più del 70% della propria vita.

Esiste inoltre la Direttiva Europea n.106 del 1989 che costituisce una sorta di norma quadro sui materiali da costruzione (anche questa Direttiva CEE non è stata ancora recepita in Italia).

Per quanto riguarda l’acqua potabile la Raccomandazione 2001/928/Euratom consiglia di intraprendere delle azioni correttive nel caso in cui si superi un livello limite di 1000 Bq/litro.
   
caratteristiche
formazione
sorgenti
diffusione
effetti sull'uomo
 
 

DL n.241 26-05-2000

Euratom n.143/90

CEE n.106/89

Euratom n.928/2001