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Effetti del Radon sull'uomo


La pericolosità del radon è essenzialmente dovuta alle sue peculiarità chimico-fisiche. Essendo inerte ed elettricamente privo di carica elettrica è caratterizzato da una grande mobilità (al contrario di elementi come il radio o l’uranio che restano vincolati nel materiale in cui si trovano). In effetti il radon è un gas che può facilmente penetrare all’interno dei polmoni e qui esplicare la sua azione degenerativa. Data la sua instabilità, una volta giunto all’interno dell’apparato respiratorio può andare incontro al processo di decadimento radioattivo. Anche gli atomi radioattivi che si generano in seguito al decadimento del radon all’aria aperta (la cosiddetta “progenie del radon”) possono penetrare all’interno dei polmoni: essendo elettricamente carichi possono aderire al particolato aerodisperso e, tramite questo, giungere a contatto con le cellule dell’epitelio polmonare.
Nei polmoni le particelle alfa che si liberano in seguito al decadimento del radon e della sua progenie possono danneggiare il DNA e l’RNA delle cellule. Se i naturali meccanismi di riparazione degli acidi nucleici (DNA e RNA) non sono in grado di riparare tutti i danni causati da queste radiazioni alfa allora vi è la possibilità che il tutto possa portare alla formazione di un tumore ai polmoni. Al momento non si ritiene possibile l’insorgenza di tumore in altri organi del corpo in quanto le radiazioni alfa percorrono delle distanze relativamente brevi e quindi insufficienti a raggiungere altre zone corporee. Per quanto riguarda la presenza del radon nell’acqua, finora non risulta alcuna evidenza scientifica che il radon alle comuni concentrazioni presenti in natura possa provocare l’insorgenza di un tumore all’apparato digestivo.
Bisogna inoltre sottolineare che i fumatori sono i soggetti più a rischio in quanto è stato dimostrato un effetto sinergico tra la presenza del radon e quella del fumo di sigaretta.


In definitiva, pur essendo estremamente difficile valutare l’incidenza dei casi di cancro ai polmoni dovuti al radon, si può ipotizzare che circa il 10% dei tumori di questo tipo sia dovuta al gas radioattivo. L’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) ritiene che il radon negli ambienti confinati (indoor) provochi fra i 15000 e i 22000 casi di cancro ai polmoni all’anno solo negli USA. In Italia, data la maggiore radioattività naturale del suolo (quasi doppia), si può ipotizzare che i soggetti colpiti siano fra i 1500 e i 4500 all’anno.
Per prevenire il rischio di contrarre questa malattia molte organizzazioni internazionali scientifiche hanno fissato dei livelli di riferimento per le abitazioni e per gli ambienti di lavoro al di sotto dei quali si ritiene che sussista un rischio accettabile (per le sostanze radioattive il rischio non può mai essere ridotto a zero). Molti di questi valori sono diventati dei limiti di legge.

Tutte queste considerazioni non devono comunque creare allarmismi ingiustificati: se si ritiene di vivere in un ambiente a rischio è spesso sufficiente aerare bene gli ambienti in cui si vive e sigillare il terreno su cui sorge la casa; solo poche situazioni critiche richiedono l'intervento di personale specializzato.
   
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